Perché il giardino è una metafora della nostra psiche con questo delicato e sapiente intreccio di selvatico e di controllato, di spontaneo e di modellato. Perché la sua ricchezza e complessità, data dall'intreccio dei sentieri, dall'alternarsi di prati fioriti e alberi verdeggianti, dalla vitalità di fontane e cespugli colorati, rispecchia la nostra natura interiore
James Hillman
In tempi di pandemia il limite “fuori e dentro”, “vicino e lontano”, “casa e natura”, “ecologia e modernità”, “autentico e artificiale”, “sicuro e rischioso” hanno impattato l’esigenza di ridefinirsi, quando non addirittura ribaltarsi, per cercare “nuovi modelli possibili di convivenza tra esseri viventi, seppur di diverse specie e razze nei sistemi naturali”.
Questo è lo scenario complesso in cui si inserisce tale proposta. Ma cos’è questo modello - solo relativamente nuovo in quanto nato in America all’inizio degli anni ’90 - per esperire la psicoterapia?
Non si tratta semplicemente di spostare lo studio di terapia all’esterno con le sue sedute, quanto piuttosto (laddove possibile e a seconda delle situazioni e dei pazienti) praticare un paradigma in cui la psiche e la natura si mettono insieme al lavoro, diventando alleati nei processi di introspezione e in cui la natura diventa co-terapeuta. Essa non è soltanto uno sfondo, dunque, o una cornice, un’ambientazione, ma entra a far parte del setting esterno ed interno della terapia al pari delle altre variabili quali l’orario, il luogo, l’arredo, la durata, le fantasie, l’atteggiamento mentale del terapeuta e del paziente. Ed ecco allora che un raggio di luce che filtra tra gli alberi, un suono, un profumo, un movimento improvviso, la vista di un ruscello o una coccinella, un cambio di temperatura, diviene percepibile sul piano conscio ed inconscio e andrà a determinare tanto la narrazione di seduta, quanto andrà a definire la dimensione psicologica di quell’incontro e dell’intero processo.
Lo studio è situato nei pressi di un bosco, precisamente nel Parco della Valle del torrente Cosia, ricco di vegetazione e corsi d’acqua, integro nonostante si trovi a pochissimi chilometri dalla città di Como.
L’idea è dunque di proporre un setting di lavoro en plein air, ambientazione quanto mai utile oggi, dato il periodo di pandemia, un’alternativa sicuramente arricchente e stimolante al lavoro online o al “chiudersi” in studio dovendo usare barriere come la distanza, le mascherine, il ricambio d’aria, le sanificazioni chimiche, etc.; elementi, questi, di cui impattiamo troppo spesso il limite e la frustrazione al fluire del lavoro psicoterapeutico in cui è peculiare la relazione e la comunicazione non verbale tra paziente e terapeuta.
Non è un setting per tutti. Laddove proponibile, nessun rischio sarà preso, tutte le disposizioni e aspetti organizzativi saranno condivisi ed osservati.
Dr.ssa Marilena Pisciella
Psicologa Psicoterapeuta a Como
Psicologa Psicoterapeuta a Tavernerio COMO
Iscrizione Albo n. 4940
P.I. 02483560138
marips@alice.it